Gianluca Pacchiarotti



I MIGLIORI D'ABRUZZO E I MIGLIORI DI SEMPRE






I MIGLIORI PORTIERI DI SEMPRE
HARALD "TONI" SCHUMACHER
Tedesco, nato nel 1954 a Duren. Tutti noi lo ricordiamo per la partita Italia Germania 3-1, finale della Coppa del Mondo 1982 a Madrid, con il trionfo degli azzurri di Bearzot. Il portiere del Colonia, 76 volte nazionale, era in quegli anni, die unumstrittene nummer eins, l'indiscusso numero uno. Grande personalità tra i pali e fuori, non aveva peli sulla lingua tanto che nell'87 a causa del libro abpfiff (fischio di chiusura) perse la nazionale ed il Colonia. Tecnicamente era fortissimo tra i pali e molto, molto deciso nelle uscite, soprattutto in quelle aeree dove primeggiava nelle respinte di pugno. Lo scontro con il francese Battiston ai mondiali dell'82 e l'uscita a vuoto nella finale di messico '86 contro l'Argentina non sminuirono la sua fama. Dopo la carriera di giocatore, Toni ha iniziato quella di allenatore con alterna fortuna, prima al Fortuna Colonia, seconda divisione poi come allenatore dei portieri del Bayer Leverkusen e del Dortmund. Adesso è senza squadra. Ha giocato nel Colonia, nello Schalke 04, nel Bayern Monaco, nel Fenerbache e nel Borussia Dortmund. Un grande interprete del ruolo...
DINO ZOFF
Italia, nato nel 1942 a Mariano del Friuli Ha giocato nel Mantova, Napoli e Juventus. La leggenda che ha caratterizzato i nostri anni '70 e '80, Campione d'Europa 1968 e del Mondo 1982 Un uomo di calcio e di sport che ha dato e ricevuto tanto. Non è facile tracciare un suo profilo. Ho avuto la fortuna di cenare con lui, una sera del 1987 a Dusseldorf, in Germania dove era in missione tecnica per la federazione e non riuscivo a parlargli data l'emozione, ma mi mise a mio agio, un signore.... Poi lo risentii in altre due occasioni. Ha giocato da campione del mondo, ha vinto tanti scudetti ed è stato un esempio di longevità. Allenatore, poi anche presidente, direttore tecnico della nazionale, quasi sempre vincente. Sarà sempre un punto di riferimento per tutti. Tra i pali era essenziale, riflessivo e...decisivo. Nient'altro da aggiungere....
SEPP MAIER
Tedesco classe 1945 Ha giocato nel Bayern Monaco sino al 1979. Anno 1970, semifinale Italia Germania 4-3 in Messico. La gara drammatica per antonomasia. Maier era in porta e fu eliminato dagli azzurri. Ma nel 1974 in Germania divenne Campione del Mondo con tanto di parate decisive. Un altro mondiale, in Argentina nel 1978, e la chiusura a causa di un incidente stradale nel 1979. Con Franz Beckenbauer formava una grande difesa e nel Bayern vinse tutto. Dodici anni di Bundesliga senza saltare una gara, uno stakanovista, agile e vigile tra i pali, clownesco e simpatico fuori. Allena i portieri del Bayern Monaco ed ha seguito l'ascesa di Kahn anche in nazionale.
WALTER ZENGA
Nato a Milano nel 1960 Zenga è stato un simbolo dei nerazzurri interisti, con cui vinse scudetto e coppa uefa. Da giovane l' Inter lo mandò in giro per l'Italia a maturare (Salernitana, Sambenedettese) e poi nell'83 -84 il lancio a guardia dei pali della grande squadra milanese. In nazionale ha lasciato un segno, giungendo terzo ai mondiali del '90. Portiere agile, spettacolare, rapido e tecnicamente eccellente, aveva una grossa capacità di reazione e velocità di esecuzione. Grande personalità, eccentrico, un numero uno molto forte. Ha intrapreso la carriera di allenatore nell'est europeo prima alla Steaua Bucarest ed adesso nella Stella Rossa di Belgrado.
ENRICO ALBERTOSI
Nato a Pontremoli nel 1939, Ricky Albertosi era negli anni '70 l'alter ego di Zoff. Riflessivo e pacato l'uno, estroso e spettacolare l'altro. Ai Mondiali del '70 giocò lui, dopo lo storico campionato vinto con il Cagliari di Gigi Riva. Come Zoff fu esempio di longevità e a 40 anni volava tra i pali del Milan con la leggerezza e l'agilità di un ragazzino, sostenuto da un fisico eccezionale, che lo portò a chiudere la carriera in c2 a 44 anni.... Giocò nella Fiorentina a partire dalla fine degli anni '50, passando per il Cagliari, il Milan e l'Elpidiense dove chiuse nell'84.
PETER SHILTON
Nato a Leicester nel 1949 Shilton è stato uno degli interpreti più apprezzati del ruolo nel campionato inglese, solitamente avaro di grandi numbers one. Esordì nel Leicester a 16 anni (record per il club) e fece anticamera in nazionale dietro il grande Banks. è un po' come il nostro Albertosi. Estroso ma essenziale, una figura carismatica del calcio d'oltremanica. I più giovani lo ricordano a guardia dei pali britannici nel mondiale del '90 in Italia a 40 anni suonati e ben portati. Ha vinto tanto nel Nottingham (campionati, coppe di lega, coppa dei campioni) un po' meno in nazionale, ma resta un simbolo.
BRUCE GROBBELAAR
Nato in Sudafrica nel 1957 viene ricordato con poca simpatia dai tifosi della Roma nella finale di coppa dei campioni dell'84 dove, in occasione dei rigori, si esibiva in strani movimenti nel piazzarsi, tanto che i maligni dissero che Graziani sbagliò il rigore decisivo perchè disorientato dal suo modo di attendere il rigore. Rabbrividivano i nostri maestri preparatori dei portieri, ma non si vincono Coppe, campionati inglesi alla guardia dei pali del Liverpool se non si hanno alcune qualità. Certo, Bruce era un clown, scherzava durante le gare, sdrammatizzava anche il suo passato di soldato mercenario in Sudafrica, ma era agile, sicuro, a volte troppo. A me piaceva tantissimo ma non potevo imitarlo, non era possibile. Dava sorriso e brio all'interpretazione del ruolo in virtù anche di una agilità ed elasticità delle braccia eccellenti. Manca, nel calcio di oggi, un portiere così.
GIANLUIGI BUFFON
Nato a Massa nel 1978. Ed eccoci ai tempi moderni, del calcio veloce, atletico, del portiere "alto" in tutti i sensi. C'è il grande Gigi che rappresenta un esempio delle doti che il numero uno deve avere oggi. Forte fisicamente, gambe elastiche e potenti, predisposto all'attacco del pallone in tutte le forme, coraggioso e bravo con i piedi. Un'atleta vero, formatosi in una famiglia di atleti. Talento straordinario esordì nel Parma giovanissimo e poi è passato alla Juve. Un sicuro protagonista dei prossimi mondiali ed un ragazzo impegnato anche nel sociale. Fortissimo....
GIOVANNI GALLI
Nato nel 1958 a Pisa. Cresciuto nella Fiorentina esordì nel 77 a 19 anni in serie A con i viola. Portiere tecnicamente eccelso, elegante nei movimenti e bello stilisticamente da vedere, ha speso la sua carriera nella Fiorentina, nel Milan di Sacchi e nel Torino. Poca fortuna per lui in nazionale, ma resta un elemento carismatico e ripeto, a livello di tecnica, inferiore a pochi. è un buon dirigente di calcio adesso che non gioca più e rimane sempre tra i protagonisti della storia del calcio fiorentino.
OLIVER KAHN
Nato nel 1969, nazionale tedesco. Ha iniziato la carriera nel Karlsruhe e poi è approdato al grande Bayern di cui è l'indiscusso capitano. Non piace per il suo stile, ma ha una personalità di ferro che lo fa rimanere ai vertici anche adesso che i riflessi si allentano. Il Bayern gli ha recentemente fatto firmare un contratto sino al 2008 e lui lo onorerà, statene certi, sino al termine. Grande fame di vittorie, carattere e doti atletiche sempre al top ne fanno il numero uno anche della nazionale nonostante la concorrenza di Lehmann. Ai prossimi mondiali in porta sarà lui a dirigere la difesa dei bianchi di Germania. Più volte campione di Germania e vincitore di una Champions League ci terrebbe ad alzare la coppa del mondo in casa propria.
FABIEN BARTHEZ
Francia. Il portiere del Marsiglia è pronto a disputare un altro mondiale nonostante la concorrenza di Coupet del Lyon. Rientrato in patria nel suo Marsiglia dopo l'esperienza del Manchester, Barthez non ha perso la spericolatezza e la voglia di stare alto, pronto a leggere come pochi l'azione. Doti, queste che lo hanno fatto campione del mondo e d'Europa con i blues transalpini. Un portiere moderno che resiste ancora nonostante le critiche. Sarà ancora tra i grandi del calcio francese.
JOEL BATS
Francia. Campione d'Europa nel 1984 è stato uno dei pochi grandi numeri uno del calcio francese. Negli anni '80 Bats era simbolo di tranquillità e continuità tra i pali. Un portiere sobrio, non molto alto di statura, ma sempre presente nei momenti che contano e continuo nel rendimento. Attualmente è il preparatore dei portieri nel Lyon, squadra campione e partecipante alla Champions Leaugue. Ha disputato il mondiale del 1986 in Messico.
PAT JENNINGS
Nordirlanda,nato nel 1946. Grande figura del calcio anglosassone, ha difeso la porta dell'Arsenal, del Tottenham e della nazionale nordirlandese sino a 41 anni. Protagonista dei mondiali '82 e '86 con la sua nazionale, Jennings era molto bravo tecnicamente, uno Zoff d'oltremanica tanto per intenderci, sempre preciso e presente, al fine di collezionare quasi 1000 presenze nelle leghe inglesi. E' attualmente il preparatore dei portieri del Tottenham
RINAT DASAEV
E ex Urss, classe 1960. Portiere dello Spartak Mosca è stato negli anni '80 e '90 il degno successore del grande Jaschin. Dotato di una tecnica e di una elasticità eccellenti è sempre stato considerato un numero uno di caratura mondiale, degno interprete del ruolo e dotato di grande personalità che gli valse la fascia di capitano ai tempi della nazionale di Lobanovsky. Secondo agli europei di Germania nell''88, ha preso parte ai mondiali dell''82 in Spagna, dell''86 in Messico e vanta anche titoli di campione dell'ex Urss, con il suo Spartak Mosca.
DIDA
Brasile. Finalmente un numero uno di grande spessore nella porta dei brasiliani. Le sue prodezze sono sotto gli occhi di tutti oggi. Grande protagonista nel Milan degli ultimi anni, sembra in calo, ma sarà in porta ai mondiali dato le sue doti che ha affinato dopo un duro lavoro di campo con il preparatore William Vecchi. Dida è alto, copre la porta, è sicuro nei momenti difficili ed è dotato di grandi riflessi. Bravo con i piedi trasmette tranquillità al reparto. Un grande numero uno che rivaluta il ruolo in Brasile, considerato un po' il tallone d'Achille di grandi squadre che fanno da sempre la storia del calcio.
EDWIN VAN DER SAR
Olanda. Attualmente al Manchester, Van Der Sar è il numero uno della nazionale orange da diverse stagioni. Formatosi alla scuola dell'Ajax, è passato poi alla Juventus da dove si è trasferito in Inghilterra, prima al Fulham e poi allo United. Portiere molto alto, 1,97, ha una eccellente capacità di giocare con i piedi ed è veloce nelle esecuzioni delle parate anche a terra. Sicuramente uno dei migliori portieri prodotti dalla scuola olandese, non sempre all' altezza della situazione in quanto a numeri uno. E' un'atleta molto titolato avendo vinto una Champions Leaugue con l'Ajax ed altri titoli nazionali.
LEV YASHIN
Un vero e proprio mito tra i pali. Yashin , negli anni '60 era il numero uno dell'Urss, una sorta di monumento vivente. Atleta della Dinamo Mosca era soprannominato ragno nero in quanto vestiva sempre in campo con divise scure ed aveva delle braccia così lunghe che lo portavano ad afferrare palloni che sembravano impossibili da prendere. Presa impressionante, elasticità fuori dal comune, era molto agile e data la stazza aveva una ragguardevole copertura della porta. Ha caratterizzato quel periodo del calcio, raggiungendo l'apice ai mondiali del '66 quando il mondo intero ne scoprì e celebrò il talento. Ci ha lasciati negli anni 90.
HELMUT DUCKADAM
Romania. Maggio 1986. Siviglia, finale della coppa dei campioni tra Barcellona e Steaua Bucarest. E' una gara noiosa che non si sblocca. Finisce zero a zero e si va ai supplementari. Ancora niente. Rigori. Ed ecco che lì si accende la stella di un portiere sconosciuto a livello di media e televisioni, ma molto forte. Duckadam riesce in una impresa forse ineguagliabile. Para quattro rigori su quattro e consegna praticamente da solo la coppa dei campioni al suo Steaua, prima squadra dell'est a vincere il massimo trofeo continentale, oggi denominato Champions Leaugue. Una sequenza bellissima, un lampo nella storia dei grandi portieri. Merita di essere ricordato. La sua stella si offuscò nella stagione successiva dato che dovette smettere, a grandi livelli a causa di un non imprecisato infortunio. Resta comunque un numero uno che ha scritto una grande pagina....
JEAN MARIE PFAFF
Belgio classe 1953. Portiere della Nazionale belga negli anni '80 per 64 volte, Pfaff è forse il numero uno più popolare di questa nazione. Si affacciò alla notorietà internazionale con il Beveren e poi proseguì con il Bayern Monaco dove vinse diversi titoli della bundesliga. Anche Pfaff, come altri portieri sin qui citati, era un grosso personaggio, un istrione capace di ripararsi sotto l'ombrello di un fotografo durante un match di campionato. Chiuse la carriera nel Trabzonspor, in Turchia. Tecnicamente era molto forte nell'uno contro uno, e nelle respinte di pugno. Un altro grande personaggio nella galleria dei numeri uno più famosi della storia recente del calcio.
JUERGEN CROY
Germania est. Citiamo anche un portiere di una nazione, la germania est o ddr, che adesso non c'è più ma che era all'avanguardia nelle cose di sport. Croy era il portiere dello Sachsering Zwickau, un club di secondo piano nel panorama calcistico di quel paese, dominato dallo Jena e dalle Dynamo, di Berlino e di Dresda per non parlare del Magdeburgo. In nazionale vinse la concorrenza di Graphentin ed ebbe la soddisfazione di giocare nell'undici che ai mondiali del '74 sconfisse l'altra Germania, quella dell'ovest, che divenne campione del mondo. Croy aveva la grande dote del piazzamento e dirigeva egregiamente una difesa di suo già molto quotata. Non ha grandi titoli nella bacheca, solo l'oro a Montreal nel '76, ma resta un portiere di livello, conosciuto dai grandi intenditori di calcio internazionale.
IKER CASILLAS FERNANDEZ
Classe 1981. Il gatto del Real Madrid ha esordito giovanissimo nelle merengues e non ha più lasciato quella porta. Ha già vinto due champions league e sembra destinato a dare continuità nel futuro dei bianchi, anche se in Spagna a parte Zamora e forse Arconada e Zubizarreta, non si hanno tracce di grossissimi interpreti del ruolo. Forse il solo Molina sembra all' altezza. Casillas è anche protagonista in nazionale ed ha un trend di crescita ancora possibile. Di statura non eccelsa, possiede grandi riflessi e buona velocità. La personalità cresce anche perchè in un club come il Real la devi avere per forza di cose innata e spiccata. Lo vedremo ai mondiali di Germania.
PETER CECH
Chelsea. Il portiere della Repubblica ceca è la grande rivelazione degli ultimi anni. Un fenomeno nella porta dei blues di Londra. Il club di Abramovich e di Mourinho ha un vero portento nei suoi quadri. Determinante in ogni circostanza è il valore aggiunto di un team ricco e ambizioso. Alto quasi due metri è reattivo, velocissimo, un guardiano completo, un'atleta che rinverdisce i fasti dei vari Planicka e Viktor, portieri di un'epoca passata del suo paese. Titolare della nazionale, Cech entusiasma anche i meno esperti del ruolo data la sua semplicità ed efficacia e sta dimostrando, data l'ancora giovane età, di poter migliorare ancora.
PETER SCHMEICHEL
E chiudiamo questa rassegna con il gigante danese Schmeichel. Chi non ricorda la danimarca campione d' europa in Svezia nel '92? Chi non ricorda il portierone biondo dotato di un rilancio impressionante con le mani? Schmeichel fece fortuna nel Manchester di Sir Alex ferguson, vincendo tantissimo ed esportando la scuola di portieri danesi in giro per l' Europa. Oggi il suo erede in nazionale è Soerensen, che gioca in Inghilterra. Schmeichel era il punto di riferimento di quella Danimarca ed è considerato il migliore guardiano espresso dal paese nordico. Oltre al rilancio possedeva altre qualità. Freddezza, forza e reattività lo facevano il baluardo delle squadre in cui militava. Grossa personalità, ha giocato sino alla soglia dei 40 anni, in Inghilterra.